Una delle cause per cui una persona non si concede l’opportunità di evolvere la propria condizione consiste in un frequente, classico, errore di attribuzione.
In cosa consiste?
Nel fondere una variabile con la nostra identità.
Ad esempio?
Fondere la nostra identità con una variabile attraverso il verbo essere ed un aggettivo:
“Sono una persona ansiosa”
Essere una persona ansiosa comporta una fisiologica difficoltà ad immaginare un cambiamento, si riflette facilmente nei pensieri:”Sono una persona ansiosa, questa persona sono io, quindi non potrei cambiarla”, oppure “Sono una persona ansiosa, quindi potrò solo accettarlo”.
In sintesi, attraverso la fusione con una variabile non esiste la percezione di una concreta chance di cambiare, di lavorare ad una particolare condizione.
Si oscilla tra le credenze di non avere speranze, di non poter essere aiutati da nessuno, fino all’accettazione radicale di qualcosa creduto non modificabile, ed in realtà modificabile!
“Sono una persona che ha l’ansia“.
Avere l’ansia, al contrario, comporta la percezione di poter cambiare l’ansia, ridurre l’ansia, eliminare l’ansia, di avere o non avere l’ansia.
Attraverso l’attribuzione con il verbo avere, il lavoro personale acquisisce il senso di poter lavorare a qualcosa.
In fondo, si tratta sempre di questo, di lavorarci, proprio come per qualsiasi altra cosa, niente altro.
Non attendere oltre, concediti l’opportunità di evolvere.